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13 - 14 APRILE 2008 ... Rialzati Italia!

Cara Elettrice, caro Elettore, il 13 e 14 Aprile siamo chiamati nuovamente ad eleggere i nostri rappresentanti. Ancora una volta potremo far sentire la nostra voce sia per rappresentare le nostre istanze ma soprattutto per fornire quel grande contributo di esperienze, di conoscenze, di professionalità e di apertura culturale che abbiamo maturato nei tanti anni trascorsi da "Italiani all'estero". In questi due anni abbiamo lavorato e in futuro lavoreremo affinché l'Italia diventi sistema paese e torni ad essere protagonista nel Mondo. Le donne e gli uomini che da Italiani si distinguono nella vita sociale, culturale, professionale delle comunità che li ospitano devono sentirsi nuovamente protagonisti. Con il vostro voto si può dare nuovamente slancio all'Italia ma sopratutto, ai suoi artefici, gli Italiani.

venerdì 21 marzo 2008

L'INFORMAZIONE ITALIANA ALL'ESTERO. «UNITI PER CRESCERE»


SALVATORE ALBELICE E L'INFORMAZIONE ITALIANA ALL'ESTERO:
«UNITI PER CRESCERE»

ALLARGHIAMO I CONTRIBUTI ANCHE AI SITI WEB OLTRE CHE AI GIORNALI, RADIO E AGENZIE, CREIAMO UNA COMMISSIONE AD HOC CHE IN MERITO ALLE RICHIESTE PER LE PROVVIDENZE DEL GOVERNO GIUDICHI LA REALE QUALITA' DEI MEDIA, UNA COMMISSIONE FATTA DI GIORNALISTI ED EDITORI ITALIANI NEL MONDO, APOLITICA. ABBATTIAMO IL MURO DELLE LOBBIES, FACCIAMO IN MODO CHE ANCHE LE PICCOLE REALTA', QUALORA LO MERITANO, POSSANO SOPRAVVIVERE.


Tra gli obiettivi principali della sua campagna elettorale c'è l'informazione italiana all'estero. Il recupero e la valorizzazione di uno degli strumenti più importanti per avvicinare i nostri connazionali nel mondo alla madrepatria:la comunicazione. L'informazione per gli italiani nel mondo è crescita, è cultura, è futuro. Salvatore Albelice, prima da giornalista e direttore del Mensile Ora Italia e poi ancora come responsabile dell'associazione Media Italia Belgio e adesso anche come candidato alla Camera per il PDL nella Circoscrizione Europa, non poteva non includere tra i punti fermi del suo programma quello delicato e attuale relativo all'informazione. Albelice fin ora non ha mai mancato di sottolinearlo, ma adesso vuole ancora di più parlare chiaro in tal senso, mettere sul piatto della bilancia le sue idee concrete per il futuro di giornali, radio, televisioni e siti web, con l'imperativo categorico di contribuire con il suo impegno a cambiare le cose, a svecchiare come dice lui un sistema "vetusto" che non premia realmente i meritevoli, nel quale non trovano spazio tutti, e che soprattutto ha perso di vista l'obiettivo numero uno: quello di realizzare una informazione di servizio, di utilità, una informazione che rappresenti un ponte fra l'Italia e l'Altra Italia. «Gli italiani all'estero hanno dentro un coraggio, una passione e una forza, dice Albelice, che non sono comuni. Sono loro il cuore pulsante dell'Italia. Sottovalutare le loro necessità e nelcontempo le loro potenzialità può essere lo sbaglio più grande da commettere. Per questo noi candidati nelle Circoscrizioni Estere dobbiamo pensare al loro benessere, non solo economico e sociale, ma anche culturale. Per questo mi batterò affinchè l'informazione italiana nel mondonon venga soggiogata da interessi di partito, non si svilisca nelle lobbies, quelle per intenderci di chi detiene il potere o comunque sta nelle grazie di chi occupa poltrone di primo piano e non consente ad altri, altrettantodesiderosi di fare giornalismo sano, di dover rimanere ai margini». Albelice ha prima di tutto in mente di allargare la fetta dei contributi anche al mondo del web ormai sempre più in primo piano, diretto e immediato: «Le provvidenze - dice - devono essere date non solo ai giornali e alle agenzie, ma anche ai siti web. Senza dimenticare ovviamente le radio. Loso che questo è stato detto più volte ma nessuno fin ora ha avuto il coraggio di abbattere quello che è un vero è proprio muro. I giornali, le radio, le televisioni, e quindi anche il mondo di internet possono costituire, insieme, una realtà che gli italiani all'estero saranno capaci di cogliere e recepire nel migliore modo possibile, e poi riutilizzare come bagaglio di esperienza e di cultura per far crescere le loro comunità e sostenere a loro modo la nostra Italia. Chi pensa che gli italiani nel mondo non siano interessati ai problemi della madrepatria o peggio ancora non ne capiscano le necessità commette un grosso errore. Diamo in mano ai nostri connazionali gli strumenti per avvicinarsi al paese di origine, mettiamoli nella condizione di guardare al futuro con ottimismo». Albelice ha intenzione di smuovere le acque, quelle che lui definisce senza peli sulla lingua, torbide e poco limpide dei contributi all'informazione italiana all'estero. «Non mi farò ingabbiare dalle regole della politica, agirò secondo coscienza. Voglio prima di tutto lottare per creare una commissione ad hoc che possa giudicare chi realmente merita di avere i contributi. La commissione deve essere apolitica, e deve essere composta da operatori del settore, da coloro che già vivono tutti i giorni sulla propria pelle il mestiere di giornalisti ed editori italiani nel mondo. Va premiata la qualità, come contenuti e anche come grafica, nel caso dei giornali, ovviamente non va penalizzato chi non ha grossi fondi per realizzare prodotti di alto livello ma che comunque con i mezzi a disposizione fa un buon lavoro. Piccole e grandi realtà vanno trattate alla pari, e poi finalmente ci vuole visibilità, chiarezza. Tutti devono poter conoscere, ogni anno, le cifre percepite da giornali e agenzie. Niente di segreto o di nascosto: se domani un editore o un cittadino vuole venire ad esempio a conoscenza dei fondi guadagnati da una agenzia, tanto per citarne una, come 9colonne, non deve correre il rischio di trovare la porta chiusa. O ancora tutti devono sapere le cifre che ruotano intorno a grandi realtà come Repubblica o Corriere della Sera. Fa male certo sapere che mentre grandi giornali arrivano anche oltre i 20 milioni di euro l'anno, altri, seppure più piccoli, rischiano di morire. La mia sarà una battaglia pulita, una lotta fatta unicamente per difendere gli interessi degli italiani nel mondo, per tutelare la pluralità di informazione. Mi auguro di trovare sostegno e appoggio in tanti editori e operatori del settore, perchè da solo non posso farcela, tutti insieme possiamo e dobbiamo migliorare l'informazione italiana nel mondo».

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