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13 - 14 APRILE 2008 ... Rialzati Italia!

Cara Elettrice, caro Elettore, il 13 e 14 Aprile siamo chiamati nuovamente ad eleggere i nostri rappresentanti. Ancora una volta potremo far sentire la nostra voce sia per rappresentare le nostre istanze ma soprattutto per fornire quel grande contributo di esperienze, di conoscenze, di professionalità e di apertura culturale che abbiamo maturato nei tanti anni trascorsi da "Italiani all'estero". In questi due anni abbiamo lavorato e in futuro lavoreremo affinché l'Italia diventi sistema paese e torni ad essere protagonista nel Mondo. Le donne e gli uomini che da Italiani si distinguono nella vita sociale, culturale, professionale delle comunità che li ospitano devono sentirsi nuovamente protagonisti. Con il vostro voto si può dare nuovamente slancio all'Italia ma sopratutto, ai suoi artefici, gli Italiani.

martedì 18 marzo 2008

LA TRISTE REALTA' DEGLI ITALIANI IN BELGIO.


LA TRISTE REALTA' DEGLI ITALIANI IN BELGIO RACCONTATA DAL CANDIDATO PER IL PDL ALLA CAMERA, SALVATORE ALBELICE.
OLTRE IL 21 PER CENTO DEI NOSTRI CONNAZIONALI VIVE IN POVERTA', LO RIVELA IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI BELGA: SITUAZIONE ALLARMANTE.



Sono arrivati oltre 50 anni fa, la maggior parte perlavorare nelle miniere o nelle fabbriche. Hanno contribuito,come è accaduto in tanti paesi del mondo, con il lorolavoro e i loro sacrifici, soprattutto la loro grandeumanità, a rilanciare l'economia e anche l'immagine di unaterra come il Belgio che oggi, nel 21esimo secolo, èdiventata la culla della multicultura. A raccontarci ildifficile presente ma soprattutto l'angosciante futuro dimolti nostri connazionali che vivono fra fiamminghi evalloni è Salvatore Albelice, candidato per il PDL allaCamera nella Circoscrizione Estero. Un presente le cui cifresono a dir poco allarmanti: secondo il Ministero degliAffari Esteri belga il 21 per cento degli italiani emigratidi prima generazione che vivono in Belgio è costretto aduna esistenza difficile se non impossibile, addirittura aldi sotto della soglia della povertà. Ma davvero lasituazione degli italiani in Belgio over 65 è cosìpreoccupante? Albelice che affronta tutti i giorni iproblemi della comunità italiana visto che è residente aBruxelles dal 1984 e fa parte da tempo dell'associazionismonon ha dubbi a tal proposito e anzi ci descrive unasituazione diventata insostenibile. «Sembra assurdo ma ècosì. I dati del Ministero degli Affari Esteri sonopurtroppo reali, anzi direi che gli italiani in seriadifficoltà arrivano ben oltre il 21 per cento. Qualefuturo allora mi chiedo c'è per i nostri connazionali chevivono qui? La maggior parte, e mi riferisco a quelli chesono emigrati qui almeno 50 anni fa, hanno dato tantissimoal Belgio, gli italiani il Belgio lo hanno praticamentecostruito con le loro mani, con il sudore della loro fronte,ma oggi hanno superato i 70 anni, magari sono rimasti soliperchè hanno perso la loro compagne, i figli li hannolasciati perchè sono diventati adulti e si ritrovanocostretti a spendere gli ultimi anni della loro vita in casedi riposo dove l'umanità e la mancanza di accoglienzaaccelerano una fine che definirei triste e amara. Non èuna favola, dice Albelice, non è purtroppo una storia dalibro cuore, ma è realtà. Non è facile - continuaAlbelice - dire di chi sono le colpe. Ma di sicuro vannodivise equamente fra il nostro Governo e quella belga. Primadi tutto non esistono case di riposo italiane qui in Belgioed è questo uno degli elementi più gravi che peggioraquesta situazione. Immaginate un anziano, italiano, che nonparla nè francese nè fiammingo e che magari conosce soloil dialetto della sua regione di origine costretto aspendere gli ultimi anni della sua vita in una casa diriposo straniera. Nessuno con cui parlare, un'alimentazionediversa da quella a cui è abituato. Possono sembrarebanalità ma per un italiano sono cose importanti. Negliultimi anni il Governo belga ha fatto tantissimo perconsentire ai tanti stranieri che sono arrivati qui,soprattutto nordafricani, di integrarsi. E gli italiani? Chisi ricorda e fa qualcosa per gli italiani? Il passato erafatto di lavoro, di sacrifici, di discriminazione. Losappiamo bene come ci hanno accolto in tanti paesi europei,quando davanti ai bar era scritto in francese o tedesco"Vietato l'ingresso ai cani e agli italiani". Non èretorica, non è la solita storia dell'emigrato con lavaligia di cartone. Oggi il presente è triste,tristissimo. Nessuno dimentica le tante vite che i nostriconnazionali hanno sacrificato in nome del loro lavoro,nessuno dimentica i morti di Marcinelle ma non solo: gliitaliani però in fondo, almeno i primi emigrati, questaè l'amara verità, non si sono mai davvero integrati quiin Belgio perchè non sono stati messi in condizione difarlo. Il cordoglio, la commozione non bastano. Le parole dasole non fanno nulla. Il governo italiano da parte sua nonha mai contribuito al miglioramento della vita dei nostriconnazionali in Belgio. Non esistono come detto case diriposo tutte italiane, nessuno tutela i nostri anziani epensa al loro sostentamento in caso di necessità, certonon il Governo belga che preferisce occuparsi di altristranieri, magari tutelati maggiormente dai loro paesi diorigine. Spesso le istituzioni del Belgio vengono accusatedi essere razziste. Ebbene secondo me questo razzismo e lodico chiaro si è manifestato e si manifesta solo verso noiitaliani ed europei, che in fondo siamo i più deboli e ipiù soli fra gli emigrati venuti qui per cercare fortuna.Ci vuole impegno, ci vogliono strutture e leggi capaci difavorire l'aggregazione fra italiani. Per questo dico che lasinistra, e con essa i Comites e il Cgie invischiati nellatenaglia della politica e degli interessi di parte hannofatto poco, pochissimo. I deputati eletti in Europa cheandranno al Governo dovranno rimboccarsi le maniche ancheper gli italiani in Belgio, fare qualcosa per loro e per iloro figli, per il recupero della lingua e della culturaitaliana, creando strutture adeguate e corsi di formazione,insomma dando ai tanti connazionali un segnale forte diimpegno che fin ora non c'è stato.

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