CASO MOZZARELLA DI BUFALA: L'INTERVENTO DI SALVATORE ALBELICE, CANDIDATO ALLA CAMERA PER IL PDL NELLA CIRCOSCRIZIONE EUROPA.
IL GOVERNO TUTELI IL MADE IN ITALY E NON NASCONDA LA TESTA SOTTO LA SABBIA COME GLI STRUZZI. SERVONO TRASPARENZA,CONCRETEZZA E SENSO DI RESPONSABILITA'.
Evitare i facili allarmismi da un lato, ma dall'altro nonnascondere la testa sotto la sabbia come usano fare gli struzzi prendendosi le proprie responsabilità senza andarealla cieca su una situazione così importante e delicataper il futuro economico e l'immagine dell'Italia. E' un'analisi serena ma nel contempo anche profondamente critica quella che Salvatore Albelice fa del "caso mozzarella di bufala" che negli ultimi giorni ha portato l'Italia, nuovamente, sulle prime pagine dei giornali di tutto ilmondo. E non certo per degli elogi. «Siamo felici nel constatare, dice Albelice, che la situazione non è grave,al punto che in queste ore sembra sia ufficiale lo sbloccodell'import da parte di Tokyo. La quantità di diossina,stando a quanto dichiarato dalla Ue, non era altissima ecomunque il rischio non riguarda la mozzarella di bufala noncampana. E' chiaro che da italiani, da consumatori, dacittadini, viviamo in uno stato di profonda allerta epreoccupazione quando si verificano questi epispdi. Prima ditutto per la nostra salute, in secondo luogo perchèconfidiamo nel fatto che l'emergenza si possa risolvereaffinchè non ci siano pericolose ripercussioni sul Made inItaly». Albelice è però anche profondamente criticonei confronti dell'atteggiamento del Governo Italiano:«Non c'è stata chiarezza, è mancata la necessaria trasparenza, mi domando perchè dobbiamo sempre fare questefigure barbine. E mi riferisco al fatto che anche sel'allarme sembra rientrato, e dico per fortuna, e comunqueil problema è circoscritto e sotto controllo, crediamo infatti che alla fine sarà dimostrato che si tratta di uncaso isolato, non capisco perchè abbiamo dovuto subirel'ennesimo colpo di frusta da parte dell'Unione Europea, che addirittura per avere maggiori informazioni sul caso, quelleiniziali erano infatti state definite lacunose einsufficienti, ha dovuto darci un ultimatum e addiritturaminacciare una severa sanzione nei nostri confronti. Perl'ennesima volta l'Italia ne esce con le ossa rotte, non c'è dubbio, e questo non è giusto. Potevamo evitarlo. Non è giusto per la nostra immagine, non lo è per un Sistema, il Sistema Italia, che è il primo al mondo per qualità, un sistema che tutti ci invidiano, che è unsimbolo, e che quindi andrebbe gestito e valorizzato in mododiverso. Ripeto, servono senso di responsabilità etrasparenza. Non era forse il caso di far luce sulla faccenda ben prima che fossero gli altri a richiamarci alsenso del dovere? In questo modo rischiamo sempre di passareper coloro che anzichè saltare l'ostacolo preferiscono evitarlo o addirittura passarci sotto. Noi italiani nonsiamo così, non meritiamo che i giornali stranieri ognivolta dicano di noi peste e corna. Molti non aspettano altroper farlo. Ma forse, e parlo dei nostri politici, dovremmo finalmente evitare di nasconderci e agire con maggiorerigore, evitare di recitare sempre il ruolo del furbetto di turno».
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