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13 - 14 APRILE 2008 ... Rialzati Italia!

Cara Elettrice, caro Elettore, il 13 e 14 Aprile siamo chiamati nuovamente ad eleggere i nostri rappresentanti. Ancora una volta potremo far sentire la nostra voce sia per rappresentare le nostre istanze ma soprattutto per fornire quel grande contributo di esperienze, di conoscenze, di professionalità e di apertura culturale che abbiamo maturato nei tanti anni trascorsi da "Italiani all'estero". In questi due anni abbiamo lavorato e in futuro lavoreremo affinché l'Italia diventi sistema paese e torni ad essere protagonista nel Mondo. Le donne e gli uomini che da Italiani si distinguono nella vita sociale, culturale, professionale delle comunità che li ospitano devono sentirsi nuovamente protagonisti. Con il vostro voto si può dare nuovamente slancio all'Italia ma sopratutto, ai suoi artefici, gli Italiani.

giovedì 13 marzo 2008

LA QUESTIONE DELL'ESPERANTO



SALVATORE ALBELICE, CANDIDATO ALLA CAMERA NELLACIRCOSCRIZIONE EUROPA PER IL PDL, RISPONDE SULLA QUESTIONE DELL'ESPERANTO

La Federazione Esperantista Italiana, mi ha fatto avere,nella mia qualità di candidato alle elezioni italiane, unaserie di domande tendenti a conoscere la mia posizionesull'adozione dell'esperanto, in quanto lingua veicolaree materia di insegnamento, alle quali avrei dovutorispondere semplicemente "Condivido" o "NonCondivido". Vista la difficoltà di essere cosí categorici in una materia tanto importante e sensibilequanto la questione linguistica europea, mi sono sentito indovere di riformulare un minimo le mie risposte. Le domandee le risposte sono riportate di seguito.
Salvatore Albelice - Candidato per laRegione Europa

Domande ai candidati delle elezioni 2008La preghiamo di indicarci, per ciascuna delle seguentiaffermazioni, qual è la Sua opinione, sottolinenandol'alternativa adatta e ci faccia riavere il foglio.
Esperanto Italia -Federazione Esperantista Italiana
Via Villoresi, 38, 20143 Milano

1. Ogni popolo si identifica nella sua lingua. Ogni linguaè lo specchio di una cultura. Non c'è lingua senzacultura, non c'è cultura senza lingua. La diversitàculturale (e linguistica) è una ricchezza. Tutte le linguee tutte le culture hanno la stessa dignità e vannotutelate e difese dal rischio dell'estinzione.

Risposta di Salvatore Albelice:
Non si può dire semplicemente Condivido o Non Condivido,se è vero che la diversità linguistica e culturale èuna ricchezza, non è altrettanto vero che tutte le linguee tutte le culture hanno lo stesso livello e la stessaimportanza in quanto patrimonio dell'Umanità.

2. La globalizzazione è un processo umano e spetta agliuomini indirizzarne il corso verso sbocchi più compatibilicon il diritto di tutti i popoli di conservare la propriaidentità e la propria cultura.

Risposta di Salvatore Albelice:
In questo caso Condivido.

3. L'Unione Europea e le Nazioni Unite formalmente si fannopaladine del multilinguismo, affermando in modo ufficiale laparità dei diritti di tutte le culture e di tutte lelingue; anzi, l'Unione Europea accetta come lingue ufficialitutte le lingue ufficiali dei Paesi membri. Ma nei fattiviene sistematicamente operata una pesante discriminazione afavore dei popoli più forti (ad esempio nelle lingueutilizzabili per i concorsi di assunzione negli uffici dellaUE). Questo atteggiamento si sta estendendo a macchia d'olionelle istituzioni europee, favorendo i parlanti madrelinguadelle lingue dominanti e negando, quindi, pari opportunitàa tutti i cittadini europei.

Risposta di Salvatore Albelice:
Non è corretto fare un "amalgame" tra l'UnioneEuropea e le Nazioni Unite che hanno scopi e funzioniestremamente diverse e bisogni radicalmente diversi inmateria di lingue.

4. È ormai tempo di affrontare con serietà la complessaproblematica della comunicazione internazionale (?) nellaUnione Europea e nel mondo, studiando una politicalinguistica rispettosa dei principi di democrazia, la cuiattuazione potrebbe arginare il fenomeno della"desertificazione linguistica" che, secondo l'Unesco, sitrova già in fase avanzata di sviluppo e rischia dideterminare in meno di un secolo la morte della metà dellelingue attualmente parlate nel mondo. Appare improcrastinabile valutare in modo concreto la possibilitàdi utilizzo, nelle istituzioni internazionali, di una linguaponte, non escludendo a priori l'ipotesi di linguepianificate, come ad esempio l'esperanto. Una lingua ponte,particolarmente se neutrale, potrebbe costituire unasoluzione decisiva al problema delle traduzioni egarantirebbe a tutti i popoli un'effettiva parità.

Risposta di Salvatore Albelice:
Ci sono già abbastanza lingue, alcune dalle quali moltobelle, cariche di storia e di cultura, sarebbe un peccatosacrificarle a beneficio di una lingua artificiale e"neutra". Una lingua "neutra" non è una linguaperché non ha identità ed è, a mio avviso, pericolosaperché tende a sterilizzare il pensiero e la creatività.

5. Anche in Italia è necessaria l'elaborazione di unaseria politica linguistica, che in primo luogo tenda adifendere, in linea di diritto ed in linea di fatto, ladignità e i diritti della lingua italiana, come di tuttele altre lingue; e, in secondo luogo, favorisca, nellascuola, l'insegnamento di una pluralità di lingue cheallarghi lo spettro delle possibili opzioni alle lingueeuropee ed extraeuropee, non escludendo una lingua pianificata come l'esperanto.

Risposta di Salvatore Albelice:
Sono d'accordo quanto al fatto che la scuola deve offrirel'insegnamento di una pluralità di lingue, inparticolare di lingue degli Altri Stati Membridell'Unione, al fine di creare una viva e vera culturaeuropea, una più profonda conoscenza tra i popoli europeie soprattutto una identità allargata, una nuova coscienza.Escluderei, tuttavia, l'esperanto.

6. Se eletto, Lei sarebbe disponibile a collaborare con laFederazione Esperantista Italiana da una parte e con il Ministero della Pubblica Istruzione dall'altra perchél'Italia si faccia promotrice di una politica linguisticapiù giusta?

Risposta di Salvatore Albelice:
Non lo ritengo utile e opportuno nell'interesse del popoloitaliano.
PS) Mi permetto di aggiungere che il modo di porre le domande, arullo compressore, come se si trattasse di dogmi di fede, diispirazione un po' staliniana, può arrecare un certodisagio all'intervistato.

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