BENVENUTO NEL MIO BLOG!

13 - 14 APRILE 2008 ... Rialzati Italia!

Cara Elettrice, caro Elettore, il 13 e 14 Aprile siamo chiamati nuovamente ad eleggere i nostri rappresentanti. Ancora una volta potremo far sentire la nostra voce sia per rappresentare le nostre istanze ma soprattutto per fornire quel grande contributo di esperienze, di conoscenze, di professionalità e di apertura culturale che abbiamo maturato nei tanti anni trascorsi da "Italiani all'estero". In questi due anni abbiamo lavorato e in futuro lavoreremo affinché l'Italia diventi sistema paese e torni ad essere protagonista nel Mondo. Le donne e gli uomini che da Italiani si distinguono nella vita sociale, culturale, professionale delle comunità che li ospitano devono sentirsi nuovamente protagonisti. Con il vostro voto si può dare nuovamente slancio all'Italia ma sopratutto, ai suoi artefici, gli Italiani.

lunedì 14 aprile 2008

ALLA FACCIA DEL RISPETTO DELLE REGOLE.

ALLA FACCIA DEL RISPETTO DELLE REGOLE:
PROPAGANDA DI SINISTRA SU RAI NEWS 24 AD UN GIORNO DAL VOTO IL COMMENTO DI SALVATORE ALBELICE:

ANCORA UN ESEMPIO DI INFORMAZIONE ASSERVITA ALLA POLITICA. LE COSE IN ITALIA DEVONO CAMBIARE.

Sono rimasto stupito, commenta Salvatore Albelice, candidato alla Camera per il PDL nella Ripartizione Europa, di quanto accaduto qualche giorno fa sull'emittente Rai News 24. Erano le ore 21.30 di sabato ed è andato in onda, tra l'altro in replica, il rotocalco settimanale "Tempi Dispari". Niente da dire sulla trasmissione, non mi permetto, ma in pieno clima elettorale, a pochissime ore dall'inizio delle elezioni, abbiamo dovuto assistere all'intervento della scittrice e sociologa Tamar Pitch che ha parlato della delicata questione dei diritti delle donne. Si è trattato solo, e dico solo, e non è poco, di vera e propria propaganda di sinistra, visto che l'intellettuale in studio non ha fatto altro che ripetere come le conquiste femminili siano oggi merito dell'impegno di una certa parte della politica italiana ed europea. Non entro nel merito delle decisioni relative ai palinsesti, Rai News 24 è all'apparenza un canale importante e di grande tempismo ed attualità, unisce da un lato alle notizie le riflessioni e gli approfondimenti, peccato però che come Rai 3 sia tutto incentrato a sinistra. Ma cosa ne è, vorrei dire inoltre, del rispetto, come ho già detto, delle regole? Le lotte delle donne per le conquiste dei loro diritti non sono state solo lotte di sinistra. Qui la politica non centra niente. Centrano solo le qualità femminili che oggi più che mai meritano di essere riconosciute ancora di più e di avere un ruolo ancora più radicale nella società. Inserire poi questa trasmissione in pieno clima di voto non è stata una scelta felice. Io credo che il nuovo Governo dovrà rivedere parecchie cose relative alla Rai Nazionale e all'informazione in genere, e dovranno essere adottati parecchi accorgimenti anche per Rai International e per quanto concerne i nostri connazionali nel mondo. La pessima gestione Badaloni ce la dobbiamo lasciare alle spalle al più presto. Speriamo che l'ex Presidente della Regione Lazio con la vittoria del PDL passi ad altro incarico.

domenica 13 aprile 2008

GLI IMPRENDITORI ITALIANI DEVONO SALVARE L'ALITALIA.

GLI IMPRENDITORI ITALIANI DEVONO SALVARE L'ALITALIA:
IL COMMENTO DI SALVATORE ALBELICE, CANDIDATO PER IL PDL ALLA CAMERA IN EUROPA, SULLA CRISI DELLA COMPAGNIA DI BANDIERA.

«E' arrivato il momento che gli imprenditori italiani, che i nomi di grido della nostra economia, facciano qualcosa di concreto per il Paese. E' una vergogna che la compagnia di bandiera, l'Alitalia, stia affondando inesorabilmente e che qualcuno, vedi gli esponenti di spicco del Governo Prodi, continuino a volerla gettare nelle mani di Air France. Sono d'accordo pienamente con il Presidente Berlusconi e con il suo intervento rilasciato nella serata del 10 aprile, nel corso di Porta a Porta, non possiamo svendere l'azienda immagine dell'Italia, non possiamo permettere ai francesi di svilire l'Alitalia e renderla una società satellite senza futuro». Così Salvatore Albelice, candidato alla Camera per il PDL nella Circoscrizione Europa commenta uno dei fatti di attualità del momento, la crisi dell'Alitalia e la difficile posizione suoi dipendenti, il cui futuro è oggi più che mai inevitabilmente in bilico. «Dico solo che i nostri imprenditori devono solo vergognarsi e non esagero. Gente come Luca Cordero di Montezemolo, il nostro uomo di punta dell'industria italiana, il manager che è capace con le sue strategie di regalare vittorie memorabiliai tifosi della Ferrari, che sa tanto parlare e trascinare le folle ai convegni di Confindustria, devono, adesso più che mai, smetterla di piangersi addosso. Di dire che siamo in una crisi senza soluzione, in un tunnel senza uscita. Tutto questo non è affatto vero. La risalita dell'Italia dal punto di vista economico e di conseguenza dell'immagine dipende proprio dai nostri imprenditori, dagli assi portanti della nostra economia. E' chiaro che le parole e la buona volontà non bastano. Sarei uno stupido se mi limitassi a lanciare moniti e basta. Servono strategie precise, piani concreti, per salvare una azienda come Alitalia che non è solo la compagnia di punta del comparto aereo ma rappresenta anche l'immagine del nostro Paese. Pensate cosa succederebbe se davvero finisse nelle mani dei francesi come vuole Veltroni? E' ovvio che ci devono essere cordate realmente interessate e rilevarla, ma dobbiamo fare il possibile per sostenere i nostri imprenditori, convincerli che Alitalia può e deve rimanere nelle mani degli italiani. Air France, nel suo piano di acquisto di Alitalia, così come ha fatto notare Berlusconi, intende svilire l'importanza della nostra compagnia, renderla quasi una società fantasma. E' vero, ci sarebbe la sopravvivenza ma a quale prezzo? Quello di inevitabili contraccolpi anche sul turismo. La smettano quindi i politici di sinistra di dire che solo Air France è la salvezza. Mentre i nostri imprenditori, i migliori, perchè ne abbiamo di menti elevate, uniscano le loro forze. Ripeto se continuano a piangersi addosso non andremo da nessuna parte. Non è vero che in Italia non si può crescere economicamente. E' arrivato il momento di tirarci su, ma dipende soltanto da noi. E poi c'è in ballo il futuro di migliaia di lavoratori, di tanti padri di famiglia. Questa volta tutti, e dico tutti, devono compattarsi per salvare la compagnia di bandiera. E' impensabile che l'Italia la perda. Ce l'hanno paesi come Grecia e Portogallo che non sono nei primi dieci posti della classifica economica mondiale. E' vero, stiamo attraversando un momento difficile, ma possiamo uscirne, e la salvezza di Alitalia è una delle strade inevitabili da percorrere. Una salvezza però tutta italiana».

sabato 12 aprile 2008

MESSAGGIO CONCLUSIVO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE

SALVATORE ALBELICE, CANDIDATO PER IL PDL ALLA CAMERA DEI DEPUTATI NELLA RIPARTIZIONE EUROPA:
MESSAGGIO CONCLUSIVO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE. «LA SPERANZA E' CHE AL DI LA' DEL SIMBOLO E DEL PARTITO ALL'ESTERO VINCANO PRIMA DI TUTTO GLI UOMINI E LE IDEE».


"Sono ore importanti, decisive, per il futuro degli italiani nel mondo" Così Salvatore Albelice, candidato PDL per la Camera dei Deputati in Europa. "Io e il mio staff abbiamo puntato tutto su una campagna elettorale in cuifosse la concretezza a farla da padrone", con l'obiettivo di "far capire agli italiani d'Europa che vogliamo metterci in gioco, e comunque sia ben chiaro che non è una semplice battaglia delle parole la nostra, ma che portiamo sul piatto della bilancia umiltà, progetti da realizzare. Affinchè la politica, come ho ribadito più volte torni ad essere uno strumento per la gente, un mezzo per sostenere gli interessi dei connazionali all'estero nel nostro caso, e non un gioco di poltrone". Albelice, che ha alle spalle anni di vita di associazionismo e impegno nelle tematiche di emigrazione, che vive da 20 anni in Belgio, si è fatto forte di uno slogan che in fondo è il simbolo della sua campagna: "Un italiano per gli italiani nel mondo". Nessuna bacchetta magica, afferma Salvatore Albelice "ma c'è la volontà di un italiano che se sarà eletto non si sentirà mai al di sopra delle parti ma anzi, utilizzerà la veste che ricoprirà proprio per provare a cambiare le cose". Perchè nei due anni del Governo Prodi, come più volte Albelice ha ribadito, "la politica e i suoi giochi hanno finito con lo svilire il ruolo dei parlamentari eletti all'estero, che dovevano rappresentare finalmente la voce degli italiani al mondo alla Camera o al Senato e non invischiarsi in una politica che ha perso di valore sminuendo ancora di più l'immagine dell'Italia agli occhi di chi vive lontano dalla Patria". Non è stata una campagna elettorale semplice. "Il fantasma dei brogli, le denunce che solo noi del PDL abbiamo fatto con coraggio, la presenza di tanti candidati illustri sconosciuti che non hanno mai lavorato forse neanche un solo giorno per gli italiani nel mondo. La speranza è che al di là del partito vincano prima di tutto gli uomini. Le idee".

venerdì 11 aprile 2008

DETENUTI ITALIANI ALL'ESTERO.

DETENUTI ITALIANI ALL'ESTERO:
L'ALLARME C'E' ANCHE IN EUROPA SALVATORE ALBELICE, CANDIDATO PER IL PDL ALLA CAMERA NELLA CIRCOSCRIZIONE EUROPA, APPOGGIA ANTONELLA REBUZZI NEL PROGETTO DI SOSTEGNO AI CONNAZIONALI CHE SUBISCONO ABUSI DIETRO LE SBARRE.

Nulla è cambiato. Come quando 50 anni fa gli italiani che emigravano in Belgio venivano trattati come gli ultimi esseri viventi sulla faccia della terra. Come quando si lavorava in miniera nei campi di lavoro e si viveva in baracche. Trattati come animali e non come persone. Oggi le cose sono cambiate ma i problemi ci sono e sono gravi, con un Belgio diventato culla della multicultura, i nostri italiani sono sempre trattati malissimo, e c'è purtroppo una profonda discriminazione nei confronti dei nostri connazionali, in particolare se questi ultimi sono detenuti il trattamento non è mai lo stesso rispetto agli altri stranieri. Così Salvatore Albelice, candidato alla Camera per il PDL nella Circoscrizione Europa, denuncia l'allarme detenuti italiani nel mondo che in in particolare in Belgio, ma anche in molti altri paesi del Vecchio Continente rappresenta una vera e propria piaga. I detenuti italiani in Europa, osserva Albelice, non vivono certo una condizione che si può equiparare a quella degli altri detenuti extracomunitari. Ma il nostro Governo, la nostra Farnesina, con il suo scarso peso, non fa nulla per tutelare gli italiani. Ho letto sulle agenzie il caso di Giuseppe Monsurrò, 25enne in vacanza con la famiglia in Croazia e detenuto per oltre 40 giorni in un carcere dell'Istria. Picchiato e trattato come una bestia. Incredibile. Fa male leggere queste cose, è assurdo, per fortuna Monsurrò ha avuto il coraggio di raccontare tutto e denunciare l'accaduto, le vessazioni fisiche e psicologiche subite. Non mi meraviglio di nulla, la Croazia seppur per ragioni diverse è un'altra terra difficile. Come il Belgio. Dove se sei dietro le sbarre devi raccomandarti l'anima a Dio. Se poi sei italiano ancora peggio. Qui in Belgio, denuncia Albelice, gli italiani lo ripeto sono gli ultimi della classifica. Il governo belga preferisce proteggere gli altri extracomunitari. La stampa francofona, che è tutta di sinistra, non ha il coraggio di raccontare quanto succede, soprattutto dietro le sbarre delle carceri. Provate solo a immaginare se venisse fuori il caso di un extracomunitario, naturalmente non italiano, picchiato dagli agenti in carcere. O arrestato senza motivo. In Belgio scoppierebbe una rivoluzione. Il paese di appartenenza farebbe succedere il caos. Il Belgio si ritroverebbe con una mina pronta ad esplodere tra le mani. Nel caso degli italiani questo non accade. Probabilmente perchè il nostro Paese continua ad esercitare uno scarso peso nei confronti del Governo Belga, perchè la Farnesina preferisce chiudere gli occhi. Sorvolare. E se sei meridionale, se hai la sfortuna di essere di origine calabrese o siciliana per esempio, non verrai mai trattato allo stesso modo degli altri detenuti. Non sono favole di un tempo che fu. E' la pura verità. Potrei portarne tanti di casi all'attenzione dell'opinione pubblica. Anche fatti di cronaca sconcertanti. Dico soltanto che non dobbiamo guardare solo ai problemi delle carceri nell'America Latina. Che sono sì gravi e pesanti. Quello dei detenuti italiani in Europa è altrettanto un problema serio, e il caso di Monsurrò in Croazia deve farci riflettere. Perciò appoggio pienamente il progetto di Antonella Rebuzzi, senatrice uscente e candidata a Palazzo Madama per il PDL di voler sostenere personalmente i detenuti italiani nel mondo, di voler seguire le loro vicende, di voler fermare le ingiustizie, indipendentemente se sarà eletta o meno. Io farò lo stesso. Sono con lei. Quanto accaduto in Croazia è riprovevole. Ed è scandaloso che il nostro Consolato sia stato costretto a tacere, al momento, per evitare un caso politico, cosi come si legge nella denuncia di Monsurrò. I consolati e le ambasciate hanno il dovere di intervenire quando un nostro connazionale subisce abusi. Ma devono anche avere gli strumenti per farlo. Essere messi nella condizione di agire. Incredibile che Monsurrò dopo essere stato arrestato ingiustamente e picchiato ha dovuto pagare addirittura una cauzione e tacere fino al ritorno in Italia. Un incubo durato 40 giorni che fa rabbrividire. Che potrebbe accadere a qualunque turista che si trova in circostanze infauste. O a un italiano che vive già in Belgio. Voglio ricordare, tanto per cambiare, che Monsurrò è napoletano. Questo dimostra come l'Europa da questo punto di vista non si sia evoluta. Il nostro Ministero degli Esteri va ristrutturato radicalmente negli uomini e i parlamentari che saranno eletti all'estero dovranno finalmente far sentire la loro voce per aiutare i detenuti italiani nel mondo. Gli abusi, l'illegalità, nei confronti dei nostri connazionali, vanno fermate. Adesso.

mercoledì 9 aprile 2008

ASSISTENZA SANITARIA PER ANZIANI BISOGNOSI E MALATI E PER I DISABILI ITALIANI IN EUROPA

ASSISTENZA SANITARIA PER ANZIANI BISOGNOSI E MALATI E PER I DISABILI ITALIANI IN EUROPA: IL PROGETTO DI SALVATORE ALBELICE, CANDIDATO ALLA CAMERA PER IL PDL NELLA CIRCOSCRIZIONE EUROPA.
- TUTTI I PARLAMENTARI CHE SARANNO ELETTI IN EUROPA, AL DI LA DEL COLORE POLITICO, DOVRANNO FARE SQUADRA. CREIAMO UNA COMMISSIONE SPECIALE CHE IN COLLABORAZIONE CON LA FARNESINA E IL MINISTERO DELLA SALUTE SI OCCUPI DELL'ASSISTENZA SANITARIA PER I CONNAZIONALI IN DIFFICOLTA' SIA ECONOMICHE CHE DI SALUTE. DIAMO FINALMENTE VITA AD UN FONDO ANCHE PERGLI ITALIANI DEL VECCHIO CONTINENTE VISTO CHE GLI OSPEDALI ITALIANI ALL'ESTERO STANNO SOLO OLTREOCEANO.
- SERVE UNO SCREENING PRECISO DI CHI SONO E QUANTI SONO GLI ITALIANI D'EUROPA BISOGNOSI DI CURE SANITARIE E DI APPOGGIO ECONOMICO PER EFFETTUARLE. ATTRAVERSO I CONSOLATI E LE ASSOCIAZIONI REGIONALI OCCUPIAMOCI ANCHE DEGLI ITALIANI DISABILI ALL'ESTERO.

I dati parlano chiaro. Il 20 per cento della popolazione italiana nel mondo è costituita da ultrasessantenni, da quegli emigrati, prendete il caso del Belgio o della Germania, che sono arrivati in questi Paesi almeno 50 anni fa e con le loro mani, il sudore della loro fronte, hanno contribuito con le loro rimesse al benessere della nostra Italia ma anche alla profonda crescita delle nazioni che li hanno ospitati ed accolti. Cosa ne è oggi di questi anziani? Salvatore Albelice, candidato alla Camera per il PDL nella Circoscrizione Europa, a 24 ore dalla scadenza ufficiale del voto degli italiani all'estero con la consegna dei plichi elettorali ai consolati e alle ambasciate rilancia con forza la questione dell'assistenza sanitaria da parte del nostro Governo per gli anziani e non solo, per tutti gli italiani indigenti e in difficoltà. «Lo vado ribadendo da mesi: il Ministero degli Affari Esteri belga ha lanciato dati allarmanti. Oltre il 20 per cento degli italiani che vivono per la maggior parte nella realtà francofona, tra questi ci sono anziani dai 65 anni in su, vivono nella soglia della povertà. In Belgio, così come in Germania, l'assistenza sanitaria è davvero scadente. Vivo in Belgio da 20 anni e conosco italiani malati di cancro che sono stati costretti ad affrontare spese ingenti ben superiori alle loro possibilità per curarsi e sperare di guarire. In Belgio per esempio l'assistenza sanitaria è solo parzialmente coperta. Dipende infatti dai casi e dall'entità della malattia da curare. Ma non accade solo il Belgio. Sono tanti i paesi europei che adottano lo stesso sistema. Quando un italiano indigente o comunque che non naviga nell'oro in Belgio non è abbastanza povero per avere tutte le spese coperte ma nemmeno ricco al punto da poter sostenere interventi costosissimi ma fondamentali per la sua guarigione, allora scatta il vero dramma. Il problema quindi non è solo per chi vive in povertà, ma anche per chi in condizioni appena più decenti ma comunque sempre molto modeste si ritrova a dover sostenere spese mediche onerose. E allora è qui deve intervenire il nostro Paese. Una volta per tutte. Non solo per l'assistenza agli anziani ma anche per il supporto alle spese mediche di chi, giovane o anziano, bisognoso, ne fa richiesta ai consolati». Salvatore Albelice nel suo programma elettorale ha proposto di volersi battere per istituire case di riposo tutte italiane. Dal personale al cibo. Ma tra i suoi progetti c'è anche l'assistenza sanitaria per gli italiani nel mondo più bisognosi che ne faranno richiesta. «Non ci dimentichiamo poi - continua Albelice - che la malasanità regna sovrana anche in Europa in paesi come Belgio e Germania. E' arrivato il momento quindi di fare qualcosa anche per i cittadini italiani in Europa. Molti, la maggior parte delle persone, conoscono solo le problematiche dell'America Latina, che per carità sono gravi e urgenti. Ma non ci dimentichiamo dei connazionali del Vecchio Continente. Qui in Europa ci sono questioni, è vero, molto diverse da quelle degli italiani d'Argentina o del Venezuela, ma non per questo meno urgenti. Dico allora che tutti i parlamentari che saranno eletti all'estero fra qualche giorno nella Ripartizione Europa hanno il dovere, al di là del loro simbolo politico, di intervenire su questa questione. Ricordando anche che fra i tanti italiani bisognosi di assistenza, anziani e non, ci sono anche molti disabili. E' arrivato il momento di fare uno screening preciso: una indagine finalizzata a capire quanti sono e chi sono i cittadini italiani che hanno più urgenza di cure e non sono in grado di sostenerle. Per loro deve arrivare finalmente il cosiddetto assegno di solidarietà tanto decantato ma mai concretizzato. Allora mettiamo i consolati e le ambasciate, anche le associazioni regionali, nella condizione di disporre degli strumenti giusti. Creiamo finalmente un fondo per gli italiani d'Europa, per gli anziani, per i disabili. Non ci dimentichiamo di chi ha dato tanto al nostro paese. E' un dovere morale. Ricordiamo che chi non rispetta le persone anziane non rispetta se stesso, perchè un giorno saremo tutti anziani».

martedì 8 aprile 2008

Nulla di fatto nella trattativa tra la Farnesina e la Confsal Unsa.

Ennesimo nulla di fatto nella trattativa tra la Farnesina e la Confsal Unsa: il commento di Albelice, candidato per il PDL nella Circoscrizione Europa.
«Ancora un salto nel vuoto, in particolare la situazione dei dipendenti del MAE all'estero. E' sempre più difficile. Provate a vedere cosa succede da mesi nell'Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera».

Apprendo con grande rammarico, dice Salvatore Albelice, candidato alla Camera dei Deputati per il PDL nella ripartizione Europa, dell'ennesimo nulla di fatto nella delicata trattativa in corso tra l'Amministrazione del Ministero degli Esteri e la Confsal Unsa. L'agitazione, continua Albelice, non affatto è finita. E questo in piena campagna elettorale è gravissimo perchè in ballo c'è anche il futuro dei nostri italiani nel mondo. Permane quindi lo stato di grande angoscia per il futuro di una categoria di lavoratori così importante, e mi riferisco in particolare a tutti gli impiegati di Consolati, Ambasciate e anche Istituti di Cultura all'estero che invocano da tempo il rinnovo contrattuale e la riorganizzazione della loro struttura. I punti salienti di cui si è discusso, come riportato dalle agenzie di stampa nelle ultime ore, sono importanti ed attuali. L'insufficiente e mancato adeguamento delle retribuzioni in primis, poi la riclassificazione del personale a contratto italiano e l'incremento all'estero dei precari a discapito invece di assunzioni a contratto. Insomma per ora si è trattato di un'altra fumata nera, e questo non ci voleva, così come scrivono i vertici dei sindacati di categoria: nonostante l'apparente maggiore propensione al dialogo infatti per ora non sono state prese iniziative concrete alla risoluzione degli annosi problemi dei lavoratori del Ministero degli Esteri. Insomma la Farnesina resta rigida sulle proprie posizioni, anzi, leggo che ha intrapreso di recente progetti in merito ai quali i sindacati non era stati addirittura preventivamente avvertiti. Cosa che sicuramente non fa ben sperare per il futuro. Mi riferisco alla sorpresa nell'apprendere che per ben 60 paesi esteri ci saranno presto aumenti retributivi. Se questo da un lato può soddisfare le parti in causa, dall'altro lato la Confasal Unsa-Esteri chiede con urgenza di conoscere le modalità di tale provvedimento, e di avere la lista dei paesi in questione. Non è un bene, ripeto, che la Farnesina agisca senza in alcun modo consultare chi direttamente è coinvolto in queste iniziative. E' un segnale, l'ennesimo, di mancata distensione. Chiudo dicendo - commenta Albelice - che in tanti inoltre stanno ignorando quello che accade in Germania nell'Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera. Una grave situazione di disagio che permane da mesi per la quale ci sarà una nuova riunione nei prossimi giorni. Il personale da tempo lamenta violazioni nelle regole dell'organizzazione del lavoro, disfunzioni, carenze strutturali, discredito gettato nei confronti di chi si occupa delle relazioni esterne e ancora un non sereno rapporto fra dirigenti e dipendenti. Tutto questo a discapito dell'utenza, degli italiani di Monaco di Baviera, una comunità vasta ed importante. Non ci dimentichiamo quanto importante sia la comunità di connazionali in Germania e non ci dimentichiamo che all'estero non ci sono solo Consolati e Ambasciate ma c'è anche il ruolo chiave giocato dagli Istituti di Cultura, visto che il futuro è anche e soprattutto nella valorizzazione della lingua e della cultura di casa nostra fra gli emigrati di vecchia e nuova generazione».

ALBELICE DIFENDE GIORDANO DAGLI ATTACCHI DI NERI E BUCCHINO.

SALVATORE ALBELICE, CANDIDATO ALLA CAMERA PER IL PDL NELLACIRCOSCRIZIONE EUROPA, APPOGGIA ED ESPRIME GRANDE SIMPATIA PER BASILIO GIORDANO, CANDIDATO AL SENATO A PER IL PDL NELLA CIRCOSCRIZIONE NORD-CENTRO AMERICA.
ALBELICE DIFENDE GIORDANO DAGLI ATTACCHI DI NERI E BUCCHINO.

«Anche se possono sembrare questioni che non mi riguardano direttamente visto che sono candidato in Europa, vorrei esprimere il mio pieno appoggio nei confronti di Basilio Giordano, candidato per il PDL al Senato nella Circoscrizione Nord-Centro America. Fra i volti nuovi del Popolo della Libertà nel mondo quello di Giordano, fra i tanti, mi ha colpito particolarmente. Da sempre vicino, in qualità di giornalista ed editore con il suo "Cittadino Canadese" alle questioni degli italiani in Canada, all'attualità e alle battaglie che si svolgono per i diritti dei connazionali che vivono oltre oceano, Basilio rappresenta un pò per certi versi quello che sono io con gli italiani in Belgio. Anche io mi occupo di informazione e di media, anche io cerco attraverso il non facile lavoro di giornalista di informare la comunità italiana in Europa. Non è facile, per questo sono vicino a Giordano e gli do tutto il mio appoggio. Apprezzo il suo coraggio e la sua verve. E mi riferisco ai pesanti attacchi della Sinistra, con Luciano Neri e Gino Bucchino, ricevuti da Giordano nelle ultime ore e apparsi sulle agenzie specializzate. In questo momento gli italiani all'estero, da qualunque parte, hanno bisogno di persone preparate come Giordano, che non fanno della politica un mestiere, ma solo uno strumento per poter stare vicino agli interessi dei connazionali. La Sinistra ancora una volta con le dichiarazioni di Luciano Neri e del deputato uscente Gino Bucchino, dichiarazioni pesanti ma solo finalizzate a screditare gli avversari, ha perso di stile. Ricordiamo che Luciano Neri è oggi coordinatore del PD all'Estero ed è colui che nel 2006 difese a spada tratta il vice ministro Danieli quando quest'ultimo, in occasione della celebrazione delle vittime di Marcinelle, si recò qui in Belgio non nella data fatidica, l'otto agosto, bensì il 3, anticipando il suo viaggio solo perchè nel giorno del ricordo di Marcinelle era impegnato in questioni personali. In quell'occasione dalle colonne del mio giornale Ora Italia non risparmiai pesanti critiche a Danieli visto che il nostro vice ministro era davvero indifendibile per una azione che senza dubbio, vista anche la sua posizione, offese tutta la comunità italiana nel mondo. Danieli in quell'occasione mostrò scarsa sensibilità e poco attaccamento agli interessi degli italiani nel mondo: il vice ministro degli italiani all'estero non può dimenticare una data del genere solo perchè è tempo di vacanze. Non si rendono conto quindi gli amici della sinistra di quello che fanno: nel loro caso si difendono l'uno con l'altra ma la coperta ormai da tempo è diventata troppo corta. E le magagne, le figure barbine, vengono allo scoperto. Riguardo al voto ancora una volta hanno incentrato questa campagna elettorale sull'aggressività e sugli attacchi personali, quando invece non sono capaci di mettere sul piatto alcuna idea concreta per gli italiani nel mondo. Non conosco Giordano personalmente ma lo seguo da tempo e apprezzo la sua schiettezza e il suo coraggio. Ha accettato una bella sfida, in Canada la situazione non è facile. Addirittura era stato messo ancora una volta in discussione il diritto di voto dei nostri italiani. Allo stesso modo la situazione, seppur diversa, non è facile nè in Belgio nè Europa. Ma lui conosce profondamente la realtà degli italiani in Nordamerica come io da tempo sono vicino ai problemi degli italiani del Vecchio Continente. Spero che questo voto ci dia la possibilità di poter lavorare entrambi finalmente per cambiare il futuro degli italiani all'estero. In queste elezioni tra i candidati ci sono tanti volti nuovi, si è vero, ma solo sulla carta, perchè si tratta alla fine di persone che da anni si impegnano per le problematiche dell'emigrazione e vivono a contatto diretto con gli italiani all'estero. Per questo serve un voto che sia di qualità, che al di là del partito premi prima di tutto l'uomo e le idee».