BENVENUTO NEL MIO BLOG!
- SALVATORE ALBELICE
- Bruxelles, Belgium
13 - 14 APRILE 2008 ... Rialzati Italia!
lunedì 31 marzo 2008
INTERVENTI VIDEO DI SALVATORE ALBELICE
venerdì 28 marzo 2008
CASO MOZZARELLA DI BUFALA.
CASO MOZZARELLA DI BUFALA: L'INTERVENTO DI SALVATORE ALBELICE, CANDIDATO ALLA CAMERA PER IL PDL NELLA CIRCOSCRIZIONE EUROPA.
IL GOVERNO TUTELI IL MADE IN ITALY E NON NASCONDA LA TESTA SOTTO LA SABBIA COME GLI STRUZZI. SERVONO TRASPARENZA,CONCRETEZZA E SENSO DI RESPONSABILITA'.
giovedì 27 marzo 2008
MI BATTERO' A SOSTEGNO DEI DIPENDENTI DI CONSOLATI E AMBASCIATE»
martedì 25 marzo 2008
LA LINGUA ITALIANA ALL'ESTERO.
CULTURA E LINGUA ITALIANA ALL'ESTERO: LA PROPOSTA DEL CANDIDATO PER IL PDL SALVATORE ALBELICE.
venerdì 21 marzo 2008
Difesa delle lingue ufficiali della Comunita' europea.
L'INFORMAZIONE ITALIANA ALL'ESTERO. «UNITI PER CRESCERE»
giovedì 20 marzo 2008
ALBELICE HA RISPOSTO ALLE DOMANDE DEGLI ASCOLTATORI.
IL CANDIDATO PER IL PDL ALLA CAMERA NELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO, SALVATORE ALBELICE, OSPITE DI RADIOHITALIA BELGIO. ALBELICE HA RISPOSTO ALLE DOMANDE DEGLI ASCOLTATORI E HA PARLATO DI SVARIATI ARGOMENTI INERENTI IL SUO PROGRAMMA COME IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DELLA CULTURA E DELLA LINGUA ITALIANA E DEL RUOLO DELL'INFORMAZIONE ITALIANA ALL'ESTERO.
REBUZZI - ALBELICE ---- ACCORDO NEL PDL
CIRCOSCRIZIONE EUROPA: ACCORDO NEL PDL FRA LA SENATRICE ANTONELLA REBUZZI, RICANDIDATA A PALAZZO MADAMA, E SALVATORE ALBELICE, CANDIDATO PER LA CAMERA.
mercoledì 19 marzo 2008
LE MULTINAZIONALI DEL MADE IN ITALY.
GLI ITALIANI NEL MONDO E LE MULTINAZIONALI DEL MADE IN ITALY: ALBELICE SCRIVE UNA LETTERA AI NOSTRI CONNAZIONALI ALL'ESTERO.
ALBELICE OSPITE DI RADIOHITALIA.
SALVATORE ALBELICE OSPITE DI RADIOHITALIA BELGIO, IN UN DIBATTITO FRA CANDIDATI.
Il candidato alla Camera per il PDL nella Circoscrizione Europa, Salvatore Albelice, sarà ospite domani dellaemittente RadioHitalia Belgio, la radio che da tanti anni,sotto la brillante direzione di Lorenzo Ponzo, informa iconnazionali del Belgio e non solo. Albelice prenderà parte ad un importante dibattito politico in cui sarannopresenti anche candidati di altri schieramenti: si parleràdel voto degli italiani all'estero, dei problemi dell'Italiadi oggi e soprattutto della realtà italiana in Belgio a pochi giorni dal voto del 13 e 14 aprile. Ricordiamo cheRadioHitalia si può ascoltare anche in tutto il mondo in streaming collegandosi al sito www.radiohitalia.com. Naturalmente la frequenza per ascoltare la trasmissione di Radio Hitalia per la provincia di Liegi è 97,4 FM. Si informa inoltre che il candidato alla Camera per il PDL,Salvatore Albelice, risponderà alle domande degli ascoltatori chiamando il numero di telefono 00.32 (0)4247.48.48.
martedì 18 marzo 2008
LA TRISTE REALTA' DEGLI ITALIANI IN BELGIO.
OLTRE IL 21 PER CENTO DEI NOSTRI CONNAZIONALI VIVE IN POVERTA', LO RIVELA IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI BELGA: SITUAZIONE ALLARMANTE.
lunedì 17 marzo 2008
IL RAPIMENTO MORO.
IL GENOCIDIO CULTURALE DELLA CINA.
LA CONDANNA DI SALVATORE ALBELICE, CANDIDATO ALLA CAMERA PER LA CIRCOSCRIZIONE ESTERO.
venerdì 14 marzo 2008
L'ECATOMBE DEI CRISTIANI IN MEDIORIENTE.
La morte dell'arcivescovo caldeo Faraj Rahho, trovato senza vita dopo essere stato rapito, nei pressi di Mosul, in Iraq, rilancia in maniera drammatica la delicata situazione dei cristiani in Medioriente. «I cattolici che dimorano a Baghdad, ma non solo, commenta con dolore il candidato del Popolo delle Libertà, Salvatore Albelice, si trovano a vivere come su una polveriera. La loro vita è appesa a un filo, e la loro unica colpa è quella di essere cristiani. Dal 1991 a oggi, osserva Albelice, dopo la guerra del Golfo, ben 150 mila cristiani iracheni, ovvero circa un sesto del totale, sono stati costretti a emigrare in occidente per sfuggire alle persecuzioni, alle repressioni e alle torture degli uomini di Saddam. Oggi nulla è cambiato. La pericolosa espansione della religione musulmana nel mondo ha reso ancora più delicata la situazione dei cristiani in quei territori dove l'Islam da sempre è la religione predominante. L'intolleranza, il fanatismo la fanno da padroni, e il cattolico è visto come un infedele, da distruggere, da cancellare con il sangue. Non è una esagerazione, i dati parlano chiaro». Albelice, da sempre grande osservatore dei problemi del Medioriente e del grande allargamento, a macchia d'olio, registrato negli ultimi 20 anni dai musulmani, in tutto il mondo, lancia ancora una volta l'allarme. «Le statistiche dicono che mentre storicamente il loro dominio in Medioriente è da sempre incontrastato, resto anche l'Occidente avrà più musulmani che cristiani. Da parte della nostra coalizione di Centro Destra non c'è mai stata nessuna forma di pregiudizio nei confronti dell'Islam. Anzi il nostro è sempre stato un invito al dialogo e alla tolleranza. Ma non possiamo non condannare la violenza e qualsiasi forma di prevaricazione. Soprattutto in casa nostra. Mi meraviglio, continua Albelice, di come dalla sinistra arrivino davvero raramente messaggi di allarme nei confronti della situazione dei cristiani in Iraq e in Medioriente. Tutto è davvero assurdo. Mentre in Iraq i cristiani sono costantemente in pericolo di vita, in Europa, aumentano a dismisura le moschee, segnale della grande espansione dei musulmani e della grande tolleranza di noi cattolici. Ma mi chiedo: chi è indifferente nei confronti di questi problemi oppure chi difende e accetta l'aumentare delle moschee in Italia e in Europa ha mai provato a rendersi conto di cosa accadrebbe se ci fosse, dall'altra parte, un tentativo così massiccio di erigere chiese cattoliche in Medioriente? Penso che la risposta sia davvero scontata».
giovedì 13 marzo 2008
ALBELICE RISPONDE A LUCIANO NERI.
«Non posso accettare - dice Salvatore Albelice, candidato alla Camera per il PDL nella Circoscrizione Europa - gli attacchi gratuiti di Luciano Neri nei confronti del candidato al Senato del Popolo delle Libertà in Sudamerica, Esteban Juan aselli. La Sinistra come al solito non solo non risparmia colpi bassi ma non si smentisce. La mia presa di posizione e replica nei confronti di Neri, continua Albelice, non nasce per un atteggiamento di difesa legato a spirito di partito nei confronti di Caselli ma piuttosto a motivazioni ben più profonde, alla consapevolezza e nel contempo profonda amarezza nel constatare che i nostri avversari non fanno che cadere negli sgradevoli errori del passato. Perchè Neri e i suoi compagni invece di criticare i candidati del PDL non guardano ai propri errori del recente passato e alle proprie scelte che per usare un eufemismo definirei non proprio del tutto "felici" e limpide? . Chi se non la sinistra infatti si è permessa non piu tardi di due anni fa di candidare unpersonaggio come Caruso al governo poi puntualmente eletto? Per non parlare dei tanti ex brigatisti che grazie al "perdono" dei loro amici e compagni oggi occupano posti di rilievo in società e non solo. Proprio a proposito di personaggi nell'orbita della sinistra che si sono macchiati in passato di azioni non certo onorevoli per non dire peggio, sarebbe proprio il caso di dire che in fondo non sono che altro che i loro figli spirituali. La Sinistra li ha partoriti, accudi e nutriti. Allora prego il signor Neri e i suoi amici di guardare in casa proprio e di non sparare a zero sui candidati del Popolo delle Libertà. Ne hanno tanti di scheletri nell'armadio a cui badare. Conviene a tutti secondo me sin da ora pensare a creare un clima sereno in cui lo spirito comune, al di la della propria appartenenza politica, in questa campagna elettorale, sia quello di lavorare solo per il benessere degli italiani nel mondo».
LA QUESTIONE DELL'ESPERANTO
La Federazione Esperantista Italiana, mi ha fatto avere,nella mia qualità di candidato alle elezioni italiane, unaserie di domande tendenti a conoscere la mia posizionesull'adozione dell'esperanto, in quanto lingua veicolaree materia di insegnamento, alle quali avrei dovutorispondere semplicemente "Condivido" o "NonCondivido". Vista la difficoltà di essere cosí categorici in una materia tanto importante e sensibilequanto la questione linguistica europea, mi sono sentito indovere di riformulare un minimo le mie risposte. Le domandee le risposte sono riportate di seguito.
Salvatore Albelice - Candidato per laRegione Europa
Domande ai candidati delle elezioni 2008La preghiamo di indicarci, per ciascuna delle seguentiaffermazioni, qual è la Sua opinione, sottolinenandol'alternativa adatta e ci faccia riavere il foglio.
Esperanto Italia -Federazione Esperantista Italiana
Via Villoresi, 38, 20143 Milano
1. Ogni popolo si identifica nella sua lingua. Ogni linguaè lo specchio di una cultura. Non c'è lingua senzacultura, non c'è cultura senza lingua. La diversitàculturale (e linguistica) è una ricchezza. Tutte le linguee tutte le culture hanno la stessa dignità e vannotutelate e difese dal rischio dell'estinzione.
Risposta di Salvatore Albelice:
Non si può dire semplicemente Condivido o Non Condivido,se è vero che la diversità linguistica e culturale èuna ricchezza, non è altrettanto vero che tutte le linguee tutte le culture hanno lo stesso livello e la stessaimportanza in quanto patrimonio dell'Umanità.
2. La globalizzazione è un processo umano e spetta agliuomini indirizzarne il corso verso sbocchi più compatibilicon il diritto di tutti i popoli di conservare la propriaidentità e la propria cultura.
Risposta di Salvatore Albelice:
In questo caso Condivido.
3. L'Unione Europea e le Nazioni Unite formalmente si fannopaladine del multilinguismo, affermando in modo ufficiale laparità dei diritti di tutte le culture e di tutte lelingue; anzi, l'Unione Europea accetta come lingue ufficialitutte le lingue ufficiali dei Paesi membri. Ma nei fattiviene sistematicamente operata una pesante discriminazione afavore dei popoli più forti (ad esempio nelle lingueutilizzabili per i concorsi di assunzione negli uffici dellaUE). Questo atteggiamento si sta estendendo a macchia d'olionelle istituzioni europee, favorendo i parlanti madrelinguadelle lingue dominanti e negando, quindi, pari opportunitàa tutti i cittadini europei.
Risposta di Salvatore Albelice:
Non è corretto fare un "amalgame" tra l'UnioneEuropea e le Nazioni Unite che hanno scopi e funzioniestremamente diverse e bisogni radicalmente diversi inmateria di lingue.
4. È ormai tempo di affrontare con serietà la complessaproblematica della comunicazione internazionale (?) nellaUnione Europea e nel mondo, studiando una politicalinguistica rispettosa dei principi di democrazia, la cuiattuazione potrebbe arginare il fenomeno della"desertificazione linguistica" che, secondo l'Unesco, sitrova già in fase avanzata di sviluppo e rischia dideterminare in meno di un secolo la morte della metà dellelingue attualmente parlate nel mondo. Appare improcrastinabile valutare in modo concreto la possibilitàdi utilizzo, nelle istituzioni internazionali, di una linguaponte, non escludendo a priori l'ipotesi di linguepianificate, come ad esempio l'esperanto. Una lingua ponte,particolarmente se neutrale, potrebbe costituire unasoluzione decisiva al problema delle traduzioni egarantirebbe a tutti i popoli un'effettiva parità.
Risposta di Salvatore Albelice:
Ci sono già abbastanza lingue, alcune dalle quali moltobelle, cariche di storia e di cultura, sarebbe un peccatosacrificarle a beneficio di una lingua artificiale e"neutra". Una lingua "neutra" non è una linguaperché non ha identità ed è, a mio avviso, pericolosaperché tende a sterilizzare il pensiero e la creatività.
5. Anche in Italia è necessaria l'elaborazione di unaseria politica linguistica, che in primo luogo tenda adifendere, in linea di diritto ed in linea di fatto, ladignità e i diritti della lingua italiana, come di tuttele altre lingue; e, in secondo luogo, favorisca, nellascuola, l'insegnamento di una pluralità di lingue cheallarghi lo spettro delle possibili opzioni alle lingueeuropee ed extraeuropee, non escludendo una lingua pianificata come l'esperanto.
Risposta di Salvatore Albelice:
Sono d'accordo quanto al fatto che la scuola deve offrirel'insegnamento di una pluralità di lingue, inparticolare di lingue degli Altri Stati Membridell'Unione, al fine di creare una viva e vera culturaeuropea, una più profonda conoscenza tra i popoli europeie soprattutto una identità allargata, una nuova coscienza.Escluderei, tuttavia, l'esperanto.
6. Se eletto, Lei sarebbe disponibile a collaborare con laFederazione Esperantista Italiana da una parte e con il Ministero della Pubblica Istruzione dall'altra perchél'Italia si faccia promotrice di una politica linguisticapiù giusta?
Risposta di Salvatore Albelice:
Non lo ritengo utile e opportuno nell'interesse del popoloitaliano.
PS) Mi permetto di aggiungere che il modo di porre le domande, arullo compressore, come se si trattasse di dogmi di fede, diispirazione un po' staliniana, può arrecare un certodisagio all'intervistato.
RISANAMENTO E CRESCITA DELL'ITALIA
SVILUPPO
Detassazione degli straordinari, premi e incentivi legati alla produttività, detassazione progressiva della tredicesima, un'azione sull'Iva (versamenti solo a fattura incassata, rimborsi entro 60-90 giorni, progressiva abolizione di quella sul turismo), nonché una progressiva abolizione dell'Irap. Del capitolo rilancio fanno parte anche le infrastrutture (si ripropongono la legge obiettivo e le grandi opere a partire da Ponte sullo Stretto e Tav) e capitoli sono dedicati al tema rifiuti (con la promozione di raccolta differenziata e la realizzazione di termovalorizzatori), al rilancio del traporto aereo, e alla partecipazione ai progetti nucleari europei. Altri punti forti della 'mission-rilancio' sono legge Biagi e sicurezza sul lavoro, liberalizzazioni, sostegno al 'made in Italy', riorganizzazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione.
FAMIGLIA E GIOVANI
Il punto di forza è "meno tasse": eliminazione dell'Ici sulla prima casa, introduzione progressiva del quoziente famigliare, abolizione delle tasse disuccessione e sulle donazioni reintrodotte da Prodi, progressiva diminuzione della pressione fiscale sotto il 40% del pil, lotta all'evasione, progressiva tassazione separata dei redditi da locazione. All'emergenza abitativa, peraltro, viene dedicato un intero capitolo dal titolo "una casa per tutti" che, come già era emerso, prevede un "piano casa" per la costruzione di alloggi, riduzione dei mutui, piano di riscatto degli alloggi pubblici, una legge obiettivo per le zone urbane svantaggiate. Altri punti di forza: reintroduzione del 'bonus bebe', riduzione dell'Iva sui prodotti per l'infanzia, interventi per la scuola, aumento delle pensioni più basse, stabilizzazione del 5 per mille, no a leggi che favoriscano forme di eutanasia. Per i giovani, in particolare, si pensa a un periodo di 'no tax' per le nuove iniziative imprenditoriali giovanili, ma anche a garanzie pubbliche per il "prestito d'onore" e un "bonus locazioni".
SICUREZZA E GIUSTIZIA
Aumento delle risorse e maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio, no a sanatorie dei clandestini, apertura di nuovi Cpt, conferma della Bossi-Fini, lotta al terrorismo interno e internazionale, tutela dell'ordine pubblico dagli attacchi alla legalità dei vari "disobbedienti" eaumento delle pene per i reati di violenza contro le forze dell'ordine. Più giustizia: riforma dei codici, giusto processo; aumento delle risorse; certezza della pena; inasprimento delle pene per i reati di violenza sui minori e sulle donne; costruzione di nuove carceri; rafforzamento della distinzione delle funzioni nella magistratura; limitazione dell'uso delle intercettazioni al contrasto dei reati più gravi; divieto della diffusione e della pubblicazione delle intercettazioni, con pesanti sanzioni a carico di tutti coloro che concorrono alla diffusione e pubblicazione; riforma della responsabilità penale, civile e disciplinare dei magistrati; completamento della riforma del Codice di Procedura Civile.
SERVIZI AI CITTADINI
Sanità: eliminazione delle liste d'attesa; rinnovo tecnologico e nuove strutture ospedaliere; trasparenza nella scelta dei manager; revisione della legge 180 per il trattamento sanitario obbligatorio dei disturbati psichici; attuazione della legge contro le droghe. Scuola, ricerca e università: rilancio delle '3 I' (inglese, impresa, informatica); difesa della lingua e della cultura italiana; aiuto agli studi per i meritevoli; aumenti agli insegnanti più capaci; trasformazione in Fondazione delle Università, competizione tra atenei; detassazione degli utili reinvestiti in ricerca ed innovazione; legge quadro per lo spettacolo dal vivo dal vivo; promozione delle "cittadelle della cultura e della ricerca". Ambiente: "5 per mille" per l'ambiente;legge obiettivo per il patrimonio culturale e il paesaggio; valorizzazione del territorio; strumenti di tutela del suolo e delle acque; aggiornamento della legge per la caccia.
SUD
Il programma prevede un piano decennale straordinario per le infrastrutture; "leggi obiettivo" speciali su turismo, beni culturali, agroalimentare e risorse idriche, infrastrutture e logistica, poli di eccellenza per la ricerca e l'innovazione; riconversione dell'industria chimica pesante alle nuove tecnologie; pieno e tempestivo utilizzo dei fondi comunitari attraverso nuove intese istituzionali; realizzazione della Banca del Sud; federalismo fiscale solidale e misure di fiscalità di sviluppo; contrasto alla criminalità organizzata e piano sicurezza.
FEDERALISMO
Il Pdl propone l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione sul federalismo fiscale, con l'approvazione delle norme approvate dalla Lombardia; garanzia che la perequazione riduca ma non annulli le differenze di capacità fiscale, fermo il principio costituzionale di giusto equilibrio tra solidarietà ed efficienza, premiando i comportamenti finanziari virtuosi e le regioni con una minore evasione fiscale.
FINANZA PUBBLICA
Un piano straordinario da completare nell'arco dell'intera legislatura. La realizzazione è sottoposta a 3 vincoli esterni essenziali: il vincolo costituito dalla crisi economica in atto nel mondo ed in Italia; il vincolo imposto dagli impegni di trattato europeo; il vincolo costituito dall'attuale instabile equilibrio dei conti pubblici italiani. "In questi termini - si legge nel documento - gli interventi attuativi del presente programma saranno comunque progressivamente e responsabilmente realizzati in funzione dell'andamento dell'economia e nel rispetto dei criteri di rigore nella gestione del bilancio pubblico. Non facciamo e non promettiamo miracoli. In ogni caso non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini. Non aumenteremo dunque la pressione fiscale. Anzi ci sforzeremo di ridurla. Fermo l'obiettivo di contrasto e di recupero dell'evasione fiscale. Il nostro impegno sarà all'opposto sul lato della spesa pubblica, che ridurremo nella sua parte eccessiva, non di garanzia sociale, e perciò comprimibile. A partire dal costo della politica e dell'apparato burocratico (ad esempio delle Province inutili)".
PROGRAMMA ELETTORALE.
PROGRAMMA ELETTORALE DI SALVATORE ALBELICE, CANDIDATO ALLA CAMERA NELLA CIRCOSCRIZIONE EUROPA
Nulla è stato fatto a mio modo di vedere dai nostri avversari politici e dalla sinistra per i nostri connazionali all’ estero. In particolare la sinistra è dal 1985 che spadroneggia nei COMITES e nella CGIE; ma non è riuscita, o, peggio ancora, non ha voluto mai impegnarsi per i nostri italiani. A dire il vero, in questi ultimi anni c’è stato, per contrasti vari tra Comites e CGIE, un vero e proprio boicottaggio per ogni iniziativa a favore degli italiani all’estero.
I figli dei nostri primi emigranti (seconda e terza generazione) si ritrovano per lo più ignoranti dei fatti italiani e, soprattutto, della lingua, cultura e storia italiana. I politici di sinistra, sia italiani che europei, da buoni venditori di ideologie hanno interesse a far permanere i nostri connazionali (che per loro sono solo una semplice “massa”) nell’analfabetismo linguistico e nell’ignoranza dei fatti, dando loro ogni tanto un contentino, una festa danzante, una pillola di speranza. Per il resto, pensano solo ad amministrare le loro posizioni di rendita e a spendere soldi, provenienti per vari canali dall’Italia, solo ed esclusivamente per fini clientelari e di potere. Oltre ai Comites e CGIE si è permesso loro di occupare quasi tutte le istituzioni italiane all’estero: UE, corsi e scuole europee, istituti di cultura, consolati, ecc., che utilizzano non per metterli al servizio e migliorare la vita degli italiani, ma solo per fini di potere ed elettorali. Tali comportamenti hanno contribuito a fare disamorare gli italiani all’estero verso i governi italiani, facendo crescere in loro sempre di più quel sentimento di abbandono e di individualismo che li caratterizzano oggigiorno. Hanno bisogno, quindi, di essere aiutati a divenire da individui sporadici a comunità, senza per questo perdere la loro individualità. Una vera iniezione di ottimismo e di fiducia che si deve prospettare più col fare concreto, che col dire e promettere semplicemente. I nostri connazionali amerebbero sentirsi dare questa carica di ottimismo e fiducia nel futuro.
Molto spesso, troppe volte, nei miei viaggi all'estero, nelle frequenti visite effettuate presso le tante associazioni regionali sparse per l'Europa e non solo, mi sono accorto di come purtroppo oggi si faccia ben poco per avvicinare le nuove generazioni alla nostra lingua e alla nostra cultura. I figli e i nipoti degli italiani si sentono "italiani" spesso solo di nome ma non di fatto. La lingua italiana è un patrimonio di inestimabile valore, nasconde dietro di sè anni di cultura e di storia che il mondo ci invidia, per questa ragione va fatto il possibile per creare strumenti di supporto al recupero di tali elementi. Se andrò al Governo mi batterò per un maggiore sostegno alle scuole italiane all'estero, per rivedere i corsi di lingua e cultura italiana, integrandoli con veri corsi di scolarizzazione, di formazione professionale e di orientamento, per istituire corsi di apprendimento di lingue straniere e dell’informatica anche all'estero per i nostri connazionali, per creare la base per maggiori scambi culturali fra i nuovi italiani all'estero e la madrepatria, per fare in modo insomma che i giovani possano recuperare e amare le tradizioni dei loro genitori, quelle che loro portano conservate gelosamente nello scrigno del loro cuore.
Occorrono a mio modo di vedere maggiori contributi da parte del governo italiano per una informazione più radicale, che arrivi in maniera sempre più diretta nelle case dei nostri connazionali nel mondo, perchè l'informazione è cultura, l'informazione è un elemento indispensabile per tenere vivo il rapporto con la madrepatria.Mi batterò affinchè sia istituita una commissione ad hoc che possa valorizzare la reale qualità dell'informazione italiana all'estero, di modo che i contributi siano forniti a chi realmente, editori di radio, siti web, agenzie e giornali, sia vicino alle esigenze degli italiani. Mi batterò affinchè però tutti, se realmente lo meritano, possano accedere ai contributi: le radio, i siti web che fanno informazione, tutte le nuove agenzie nascenti. I metodi di accesso ai contributi devono essere snelliti e messi alla portata di tutti. Ritengo che molto spesso ci si trovi di fronte a delle vere e proprie lobbie, e non è facile, per i giovani editori italiani all'estero o per coloro che dall'italia vogliono fare informazione per i connazionali nel mondo, poter accedere anche ad una piccola forma di sostegno. I contributi vanno aumentati perchè l'informazione italiana all'estero è sacrosanta, in ogni sua forma, perchè la comunicazione è crescita ed è vita.
I paesi che ci ospitano spesso fanno poco o niente per i nostri connazionali e molto, moltissimo per gli extracomunitari nord africani. Gli italiani sono discriminati nelle scuole e sul posto di lavoro. Quel poco che fanno e che divengono nella società in cui vivono, lo fanno da soli e a volte contro mille ostacoli. Bisogna intervenire con concrete iniziative di formazione o riqualificazione professionale, se vogliono rimanere sul posto, ovvero facilitare, l’inserimento nel mondo del lavoro. Contribuire a realizzare all’estero centri sportivi, sociali e culturali in cui il giovane possa trovare un’altra forma di realizzazione sociale e un “benessere”, che lo tenga sempre più lontano dalle sirene della droga e delle devianze varie, che pare siano valori e principi programmatici della sinistra italiana ed europea. In più, cosa innovativa ed efficace, favorire viaggi, scambi culturali ed esperienze di lavoro tra i giovani italiani all’estero nei diversi Paesi europei e tra l’estero e l’Italia: una sorta, insomma, di rivoluzione culturale.
Le donne amerebbero sentirsi dire piu spesso di essere importanti, ma il loro ruolo va valorizzato non solo a parole, a tutto questo va aggiunto un adeguato sostegno e un concreto impegno a realizzare se stesse per attingere al loro giusto posto nella società. Non certamente farle sentire come delle percentuali o quote obbligatorie da applicarsi in nome di un frainteso principio della rappresentatività o delle pari opportunità. La politica delle pari opportunità va applicata in relazione e in funzione della crescita, dell’evoluzione e delle capacità della donna a partire dal processo di scolarizzazione, di formazione sino al suo inserimento nel mondo del lavoro, senza comunque disattendere alla sua realizzazione di madre ed educatrice. E’ bene favorire e sostenere tutto cio’ che rende compatibile e sereno il ruolo di lavoratrice e quello di madre; di casalinga (che è anche un lavoro) e quello di madre. In tutto questo no va dimenticato il ruolo chiave che ha avuto nel passato la donna italiana all'estero, fulcro nel difficile processo di emigrazione, oggi speranza per il futuro dei nostri italiani nel mondo e anche per il rilancio dell'immagine del nostro paese così bistrattata di recente per colpa di un malgoverno che ci ha reso agli occhi del mondo come il "Paese dei Balocchi e dei fallimenti". Ieri la donna italiana all'estero è stata sostegno per i propri uomini, madre esemplare ed esempio di spirito di sacrificio, ha favorito l'ambientamento delle nuove famiglie di connazionali nei paesi ospitanti. Oggi invece, la nuova donna italiana all'estero, è spesso esempio non solo di moralità e coraggio, ma ha un ruolo attivo nei paesi che l'hanno accolta. La donna italiana ha saputo conquistarsi all'estero posti di prestigio nella politica e nell'industria, la donna manager italiana all'estero deve essere un esempio di speranza per una Italia che grazie ai suoi connazionali nel mondo, ai quali deve guardare con orgoglio, può rinascere e rialzarsi.
Quando Prodi è venuto a Bruxelles il primo febbraio scorso, al di là delle “bofonghiate” dette, ha voluto “tre civette” sul como’ – pardon, sul palco: una studentessa, una lavoratrice e un minatore pensionato, che dovevano fare da contraddittorio, per dare parvenza di un dibattito aperto e democratico e dimostrare che lui, il prode Prodi, discuteva dei veri problemi “de la jente”, espressione della base. Ebbene, il pensionato, vecchio ex minatore, ben indottrinato si è lasciato talmente andare in frasi fatte e accuse contro la Casa delle Libertà (che non fa nulla per gli anziani e i pensionati), da imputare al governo Berlusconi gli infausti accordi italo-belgi, lo scambio lavoro italiano- sacco di carbone e per poco anche la tragedia di Marcinelle. E giù applausi di conferma dalla platea e cenni di assenso da parte di Prodi, D’Alema e Company. Gli anziani amerebbero sentirsi riconosciuti come persone ancora socialmente utili ed essere messi in grado di vivere dignitosamente una vita da pensionati, cosi’ come hanno vissuto prima con dignità una vita di lavoro e di sacrifici. In realtà, si ritrovano ora con una pensione misera, non adeguata, perché svalutata, e con molti problemi esistenziali. In più, c’è il grosso problema della solitudine, se non dell’abbandono, e la disperazione di sentirsi, a volte, di peso per la società. Ci sembra doveroso restituire dignità agli anziani e aiutarli a inserirsi nella società, per quello che hanno dato in passato e che ancora possono dare. E qui viene fuori il discorso dei pensionati italiani all'estero e degli anziani e dei connazionali indigenti: tante volte gli eletti parlamentari all'estero hanno speso fiumi di parole sulla questione pensioni senza fare nulla di concreto. I ritardi con cui spesso vengono inviati i pagamenti sono l'esempio emblematico di come il sistema non funzioni. I nostri anziani all'estero devono ricevere puntualmente la loro pensione dall'Italia, per molti di loro, soprattutto in Europa, unica fonte di sostegno. In questo senso vanno anche migliorati i servizi di informazione, sia nei paesi ospitanti che attraverso la rete, per permettere agli italiani all'estero di conoscere meglio la loro situazione. Inoltre è assurdo che esistano tasse sulle pensioni. Le pensioni degli italiani all'estero vanno assolutamente detassate.Mi batterò per il sostegno da parte del Governo Italiano, sempre più concreto, ai connazionali all'estero che si trovano in difficoltà, sostegno che deve arrivare attraverso dei contributi in denaro ma anche attraverso le cure mediche che per chi non può permetterselo anche nei paesi stranieri devono essere a carico del nostro Paese.
Sarebbe opportuno pensare di istituire un Libro bianco per reperire esigenze, problemi e attese dei nostri connazionali e promuovere, con opportune iniziative politiche e legislative.L’istituzione di centri sociali polivalenti di riferimento, per assistenza, consulenza per ogni genere di pratica. L’istituzione di case di riposo per anziani bisognosi, o che ne facciano richiesta, ovvero sussidiare la pensione di coloro che vogliono accedere a case di riposo locali, che sono per loro attualmente eccessivamente costose. Ascoltare gli anziani e realizzare progetti insieme a loro. Aiutare con ogni mezzo quegli anziani o pensionati che intendono ricollocarsi nel loro paese di origine, con facilitazioni fiscali, di servizi e di accoglienza. Al fine di facilitare la realizzzazione dei punti sopraddetti, è importante l’istituzione di Centri sociali polivalenti e polifunzionali (non le vecchie Case d’Italia), che siano al tempo stesso punti di incontro dei connazionali, centri di iniziative e di dibattiti culturali e politico-culturali; centri di divertimento e di socializzazione; centri di assistenza e di consulenza, di accoglienza, indirizzo e orientamento non solo per gli italiani residenti, ma anche per quelli che vengono dall’Italia. Insomma, che sia una vera Casa del Benessere.
Migliorare o ristrutturare i Consolati deve essere uno degli impegni prioritari per chi eletto all'estero va al governo: per metterli realmente al servizio degli italiani all’estero e non degli impiegati consolari. Rivedere le funzioni degli istituti di cultura, finora occupati e asserviti alla sinistra italiana. Migliorare la struttura e funzionalità dei Comites e di altre istituzioni rappresentative degli italiani all’estero: finora i Comites NON HANNO FATTO QUASI NULLA.
Ritengo e mi batterò fortemente per questo, che sia arrivato il momento di abolire il Consiglio Generale degli Italiani all’estero e nel contempo di dare maggiore sostegno, sia economico che strutturale, ai vari Comites dislocati nel mondo. La ragione della cancellazione del Cgie a mio modo di vedere è semplice e non c’è tempo da perdere: costa troppo al nostro Governo, milioni di euro spesi ogni anno per pagare i viaggi dei nostri consiglieri a Roma e non solo, che invece potrebbero rimanere tranquillamente nel loro continente di competenza a contatto diretto con le varie comunità per risolvere i problemi dei nostri connazionali e ascoltare le loro esigenze. Diamo più forza ai Comites, concediamo loro la possibilità di operare con maggiori risorse, creiamo strumenti in grado di rafforzare la loro operatività, facciamo in modo che all’interno delle varie aree ci possano essere maggiori occasioni di confronto anche attraverso faccia a faccia con i vari parlamentari all’estero, alla fine il Comites è un organo che rappresenta una figura storica della nostra emigrazione e se messo in condizione può svolgere tranquillamente il ruolo occupato oggi dal Cgie a mio modo di vedere tutto fumo e niente arrosto. Senza nulla togliere all’impegno di tanti consiglieri del Cgie in questi anni, perchè certo non si può fare di tutta un’erba un fascio, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero soprattuttto negli ultimi due anni è diventato uno strumento nella mani della politica, è rimasto invischiato in una rete che ha solo rallentato e bloccato le reali potenzialità di questa struttura, ovvero occuparsi degli interessi dei nostri connazionali nel mondo. Se il Cgie è formato da cittadini italiani all’estero, allora facciamo in modo che questi possano operare nel miglior modo possibile all’interno dei Comites per i loro connazionali e in nome di un processo di crescita comune.
Gli impiegati a contratto delle Ambasciate, dei Consolati e degli Istituti di Cultura, cittadini italiani iscritti all'AIRE, sono una risorsa importante che deve essere valorizzata e non penalizzata, e non discriminata nelle situazioni più difficili. Soprattutto in Europa a mio modo di vedere in questo momento si avverte l'esigenza di sostenere nel miglior modo possibile queste figure professionali che rappresentano il cuore pulsante della nostra vita comunitaria all'estero insieme con le varie associazioni regionali con cui operano a stretto contatto. I Consolati e le Ambasciate non sono strutture astratte, sono composte da persone, allo stesso modo gli Istituti di Cultura. Per questo motivo occorre contrattualizzare in maniera definitiva il personale italiano all'estero, fare in modo che possa lavorare con serenità e con gli strumenti necessari per poter rispondere in maniera adeguata alle esigenze dei nostri connazionali. I consolati e le ambasciate ogni giorno devono affrontare questioni delicate e importanti: le pensioni, le richieste di recupero della cittadinanza, l'organizzazione di eventi in stretto contatto fra la nostra Italia e il paese ospitante nel nome del made in Italy, spesso in collaborazione con le varie Camere di Commercio, e ancora la valorizzazione della lingua e della cultura italiana che rappresentano una grande risorsa in nome della quale gli Istituti di Cultura lavorano quotidianamente. Diamo serenità a queste figure professionali, consentiamo loro di poter finalmente cancellare dalla loro mente la parola precariato. Facciamo in modo di avere impiegati efficienti rigorosamente selezionati per le loro qualità professionali ma a tempo indeterminato e non con contratti a tempo, solo così si potrà pensare ad unfuturo migliore per i nostri italiani nel mondo e per le nuove generazioni.
Favorire ed incrementare il commercio estero con legami sempre più stretti con l’imprenditoria italiana all’estero, è questo uno dei miei obiettivi se sarò eletto alla Camera. Rilanciare una volta per tutte e valorizzare il ruolo del made in Italy, fonte di crescita economica anche per il nostro paese e non solo per gli italiani nel mondo. I prodotti italiani all'estero vanno difesi e tutelati, bisogna guardare con orgoglio in questo senso ai "nuovi italiani all'estero", agli imprenditori figli di italiani o che si sono trasferiti solo da poco all'estero che operano tutti i giorni nel nome del made in Italy e che si sono fatti strada lontano dall'Italia ma nel nome dell'italianità. In questo senso vanno incrementati i rapporti di comunicazione e collaborazione fra gli imprenditori italiani e quelli italiani nel mondo, Va rafforzato il ruolo dell'Ice, Istituto Commercio Estero, con le sue tante sedi nel mondo, vanno organizzati meeting, appuntamenti, convegni con esperti del settore, il mercato va scandagliato a fondo, analizzato e reso ancora piu fertile, insomma il made in Italy deve diventare occasione di rilancio per l'immagine e per l'economia italiana e attraverso tutto ciò ci sarà anche la possibilità che gli imprenditori stranieri possano finalmente acquisire nuovamente fiducia nell'investire nella nostra Italia.
mercoledì 12 marzo 2008
MORTI BIANCHE IN ITALIA E IN EUROPA.
MORIRE DI LAVORO: IL CANDIDATO ALLA CAMERA DEL PDL, SALVATORE ALBELICE, AFFRONTA LA DELICATA PROBLEMATICA DELLE MORTI BIANCHE IN ITALIA E IN EUROPA.
«In Italia ma anche in Europa si muore ancora di lavoro. Al giorno d'oggi tutto questo è assurdo. Dobbiamo fare qualcosa, tutti insieme, per debellare la piaga delle morti bianche». Così Salvatore Albelice, candidato per il PDL alla Camera nella Circoscrizione Europa commenta una delle problematiche più attuali che riguardano il nostro Paese. La delicata questione delle tante vittime nei cantieri di lavoro che affollano quasi ogni giorno, non solo quindi in Italia, ma in ogni parte del mondo, le cronache dei giornali, e la conseguente necessità di garantire maggiore sicurezza a chi si guadagna da vivere e non merita di mettere a rischio la propria incolumità fisica, rappresenta una priorità nel programma elettorale di Albelice, che si dice pronto a battersi in prima linea, insieme alla sua coalizione, per fare in modo che anche i nostri connazionali nel mondo possano godere di leggi e di controlli che li tutelino durante la propria attività lavorativa. «La sinistra italiana è abituata da tempo a spendere fiumi di parole sulla vicenda delle morti bianche, parole che spesso non sono seguite da fatti concreti. Il problema delle morti sui posti di lavoro e della scarsa sicurezza nei cantieri riguarda come già detto tutta l'Europa. Io vivo dal 1989 in Belgio e posso dire che qui, nella terra dei tanti emigrati italiani e non solo, nulla è cambiato da 50 anni ad oggi. Anche qui i giornali sono pieni di notizie tragiche che raccontano la terribile fine di tanti operai, ieri come oggi, la sinistra si erge a paladina dei lavoratori ma a mio modo di vedere ai tanti bei discorsi non seguono mai i fatti. Si è mai chiesta la sinistra italiana, la sinistra degli operai, cosa accade in paesi come la Cina e la Birmania dove i lavoratori, soprattutto i minori, sono trattati a mò di schiavi e dove i morti sul lavoro quasi non fanno più notizia? Gli ultimi due gravi fatti accaduti in Italia, con le stragi di Molfetta e quella di Torino alla ThyssenKrup aprono ancora una volta uno squarcio enorme su una problematica che purtroppo in Italia fa scalpore ma poi finisce nel dimenticatoio. Il Partito delle Libertà e insieme a loro io come candidato, vogliamo costruire, ripartire dagli sbagli degli altri per provare a cambiare le cose, se avrò quindi la possibilità di essere eletto al Governo, voglio battermi in prima linea per la tutela dei lavoratori italiani. Se sarò eletto cercherò di fare il possibile anche per i problemi dell'Italia e allora insieme agli esponenti del mio partito chiederemo maggiore vigilanza nei cantieri, ispezione adeguate e continue per conoscere le reali condizioni di sicurezza dei cantieri e ancora pene severissime per chi in Italia come all'Estero attraverso l'ombra del lavoro nero e sottopagato sottopone tanti giovani, tanti padri di famiglia, a rischiare la vita e a spaccarsi la schiena con il rischio di lasciarci la pelle».
Agitazione impiegati del Mae in Belgio.
Agitazione impiegati del Mae in Belgio: il sostegno di Albelice alla delicata situazione dei tanti lavoratori che aspettano il rinnovo del contratto.
Candidatura ufficiale di Salvatore Albelice
Un Italiano per gli Italiani nel Mondo. Passione, entusiasmo, voglia di riportare la politica agli antichi valori, di contribuire a ridare credito ad un Paese che soprattutto agli occhi dei connazionali all'Estero, di recente, ha perso molto del suo splendore e della sua credibilità. Salvatore Albelice, 53 anni, siciliano della provincia di Catania, dal cuore della sud e dell'Isola, al Belgio, dove vive dal 1989. Un cittadino italiano all'estero come tanti, ama definirsi lui, con l'umiltà che lo contraddistingue, Imprenditore, direttore del mensile Ora Italia (http://www.oraitalia.eu/), Presidente della Delegazione Azzurri nel Mondo Belgio dal 2005, fondatore anche di Media Italia Belgio (http://www.mediaitaliabelgio.eu/), l'associazione che raggruppa i media italiani in loco. Albelice per la seconda volta è candidato come deputato nella Circoscrizione Europa, alla Camera, tra le file del Popolo delle Libertà. «Non posso che essere orgoglioso della proposta che mi è stata fatta e la porterò avanti, durante questa campagna, dice Albelice, con lo spirito di sacrificio che mi ha sempre contraddistinto. La politica, soprattutto per noi italiani all'estero, deve riprendere ad essere contatto diretto con la gente. Io vivo i problemi della comunità italiana in Belgio e di quella di altri paesi europei da diversi anni. Ed è da questa esperienza diretta, da un contatto che nasce guardandosi negli occhi, dialogando, che voglio partire per dare il mio contributo alla coalizione di Berlusconi per provare a ottenere un posto al Governo che possa permettermi di lavorare al servizio degli italiani nel mondo e non solo». Tante le idee che si possono trovare nel suo programma elettorale, all'interno del nuovo sito internet da oggi on line, www.salvatorealbelice.eu. «Prima di tutto, commenta Albelice, ridare vigore e credibilità al ruolo e alla figura dei connazionali all'estero. Dignità che significa più diritti, un futuro più sereno per loro e per le nuove generazioni, rinsaldare quel filo e quel rapporto con la madrepatria di recente messo a dura prova da un governo di centro sinistra che ha fatto precipitare il paese ma non solo, ha fatto perdere fiducia a chi, lontano da casa, ha sempre visto nella sua italianità una ragione per riaffermare con orgoglio le proprie origini. Deve tornare ad essere tutto come prima. Perchè gli italiani nel mondo possono costituire uno dei veicoli trainanti per riportare in alto il Paese». Parlavamo di idee e progetti concreti, ebbene Albelice, leggendo il suo programma, ne ha molti che vorrebbe attuare: il recupero e la valorizzazione della lingua e della cultura italiana, la qualità dell'informazione italiana all'estero (a tal proposito Albelice propone di snellire le procedure per i contributi ai media italiani dando possibilità anche alle nuove proposte sul web e ai nuovi editori a patto che facciano informazione di spessore e di utilità) e ancora il sostegno ai giovani italiani nel mondo simbolo di nuove generazioni da avvicinare alle tradizioni paterne, gli anziani, le pensioni, il sociale, la valorizzazione dei lavoratori italiani di consolati, ambasciate e istituti di cultura attraverso una contrattualizzazione definitiva che dia loro serenità, e ancora l'eliminazione del Cgie a vantaggio di un maggiore vigore dei Comites e il rilancio del ruolo del made in Italy che può essere veicolo trainante per l'economia italiana. Non mancano inoltre quelle idee che si rifanno al programma nazionale del PdL e che riguardano sviluppo, famiglia e giovani, sicurezza, proprio perchè Albelice sente che se il Popolo delle Libertà andrà al Governo bisognerà voltare pagina, cambiare registro anche per quanto riguarda il ruolo avuto dai deputati italiani all'estero nella loro prima avventura politica in Italia. «Credo che molti ci abbiano deluso - dice - avrebbero dovuto prima di tutto pensare agli interessi del proprio elettorato e non l'hanno fatto. Dovevano impegnarsi come portavoce dei connazionali nel mondo invece si sono lasciati invischiare dai meccanismi dei partiti dimenticando il ruolo che avrebbero dovuto avere. Credo che noi candidati nelle circoscrizioni estere del PdL possiamo dimostrare che il voto degli italiani nel mondo non è inutile. Anzi. Possiamo anzi dare il nostro contributo prima di tutto ai connazionali all'estero che devono essere il nostro primo e costante pensiero e poi proporre le nostre idee come membri del Governo italiano se avremo l'onore di essere eletti, con umiltà e tanta concretezza».